Tutto pronto, si comincia. Giù le luci. Su il sipario. Gli ultimi scandali del governo e le sue sempre più controverse manovre.
Il governo gialloverde porta in scena “2018”. Diretto da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ispirato a “1984” di George Orwell.
Tempi oscuri sono quelli che ci apprestiamo a raccontare. Tempi di guerra, mediatica, di odio e rancore, tempi di controlli, spietati ed invadenti, tempi viscidi.
Il Bel Paese per risollevarsi dalla crisi percorre l’unica via sconsigliabile e sconsigliata: rinnega il neoliberismo e inneggia all’assistenzialismo.
La proposta è una e una sola, considerata sufficiente e necessaria a far spiccare il volo alla Nazione. Il reddito di cittadinanza. Presumibilmente erogato in carta di credito, servirà a controllare le spese della popolazione e ad evitare quelle cosiddette immorali come sigarette e gratta e vinci che, forse i registi ne saranno all’oscuro, portano forti introiti nelle casse statali.
È così, senza grandi cerimonie, si palesa su di noi, quasi come la pendente spada di Damocle, uno pseudo Grande Fratello dei nostri giorni. Pronto a controllare e punire gli illeciti e i non omologati, ad entrare in guerra contro l’Europa, arrivando a minacciare la chiusura degli aeroporti dopo quella dei porti.
Lasciandosi alle spalle la grande eredità neoliberista e ignorando la ciclicità della storia, protezionismo e assistenzialismo riprendono il posto che settant’anni fa la democrazia rubò loro.