Città del Messico. Anni ’70. Durante la narrazione del film Roma, l’acqua, come simbolo di vita e di morte, lava e purifica ogni cosa. Alfonso Cuarón ci mette a disposizione tutta la sua genialità e conoscenza del linguaggio cinematografico, iniziando i personaggi e il pubblico alla storia della vita umana.
Il film Roma rapprensenta un manifesto femminista black and white del cinema messicano, diretto da Alfonso Cuarón, vincitore di due Golden Globes, premiato al Festival di Venezia e pluricandidato agli Oscar (10 candidature).
Una famiglia benestante, composta da Sofia, da suo marito, dai loro quattro figli e dalla nonna, è accudita dalla tutto fare Cleo, che è sempre così impegnata con le sue faccende domestiche e con i bambini che un giorno, giocando con uno di loro, con gli occhi chiusi e rivolti verso il cielo, dice che “far finta di essere morta è una sensazione molto piacevole”.
Il regista, per trasmettere ulteriore realismo, sfrutta magistralmente la potenza del piano sequenza (long take), raccontando di tensioni politiche che si intrecciano alla crisi matrimoniale di Sofia e alla vita umile di Cleo.
In una delle prime sequenze, quella in cui assistiamo al minuzioso e complesso parcheggio della macchina del padre, c’è un anticipo di quelle che sono le intenzioni dell’uomo, ossia abbandonare la sua famiglia per incompatibilità. L’auto durante il parcheggiomostra un’intolleranza con il resto della casa, nonostante essa sia così spaziosa. Come se fosse la casa stessa a ribellarsi dello stato delle cose di quella famiglia con un rigetto viscerale, e di un padre che non ama più sua moglie e non ha più voglia di passare del tempo insieme a lei. Sofia non è l’unica ad essere abbandonata, anche Cleo, con in grembo suo figlio, verrà abbandonata da quello che lei credeva essere un compagno di vita. Nonostante la tragicaperdita di suo figlio, mai desiderato realmente, Cleo ritorna alla vita, salvando uno dei figli di Sofia dalle onde impetuose del mare. “Siamo sole, non è importante quello che diranno. Noi donne siamo sempre sole”. Questa frase quasi sussurrata da Sofia a Cleo ricorda a tutte le donne che in qualsiasi situazione sgradevole si possa inciampare, si potrà sempre ricominciare e rinascere, più forti di prima, senza figli, con i figli, con uomo o senza un uomo al proprio al fianco, perchè le donne sone le vere eroine che portano avanti la vita e il desiderio di amore per essa.