Pochi film possono vantare quattordici nomination agli Oscar e “La La Land” di Damien Chazelle è uno di questi.
I protagonisti di questa vicenda ambientata ad Hollywood in un tempo quasi indefinito tra anni sessanta e presente sono Mia e Sebastian; due sognatori, ognuno con un progetto per il futuro:
Mia che fa la barista agli studi della Warner sogna di diventare un’attrice famosa e Sebastian, pianista appassionato di Jazz, vorrebbe aprire un locale tutto suo. Le vite dei due ragazzi inizialmente si incrociano per caso in varie occasioni: una strada trafficata, un locale in cui Sebastian suona, una festa. Dal loro incontro condivideranno insieme speranze per il futuro, delusioni e si supporteranno a vicenda per superare gli ostacoli che li separano dalla realizzazione dei loro progetti.
La loro storia d’amore si articola in varie fasi contrassegnate dalle stagioni: primavera, estate, autunno e inverno, ed è facilmente immaginabile cosa queste stagioni rappresentino metaforicamente in rapporto con la loro relazione. Mia e Sebastian capiranno infatti ben presto che i sogni devono necessariamente scontrarsi con la realtà e che anche l’amore può risentirne, perchè non è sempre tutto facile: non è sempre estate.
Segue le stagioni di Los Angeles (il cui titolo è un affettuoso soprannome dato dagli artisti) e due vite colte in un momento di passaggio fondamentale, quello in cui i sogni si tramutano in realtà, trasformando la vita in qualcosa di difficile da gestire. E questo racconto nevrotico e “alleniano” prenderà le forme del film musicale, dei balletti nel traffico di Los Angeles, delle danze e delle canzoni al tramonto che puntano a far breccia nel cuore di ogni appassionato.
Los Angeles sembra essere la terra dei rimorsi e dei rimpianti, dei sogni perduti che i protagonisti devono lottare per tenere in piedi. E così Chazelle non vuole limitarsi a omaggiare canzoni, balli, movimenti di macchina e scelte stilistiche del passato, ma prova a darne la propria lettura personale.
La La Land è un musical, certo. E una commedia romantica. E anche un dramma intimista sullo scontro tra affetti e ambizioni. Di certo è un film che trabocca di citazioni e suggestioni importanti. Ma soprattutto, è un’opera di sentimenti e invenzioni cinematografiche, la conferma di un talento per nulla nostalgico o di retroguardia. Quello di Damien Chazelle.