Questo sembra proprio essere un buon giorno a dire il vero, quindi posso evitare le mie solite lamentele mestruali ed affrontare al meglio la giornata. Detto ciò, forse dovrei andar avanti senza dilungarmi in mie inutili introduzioni sempre poco degne di nota.
Sono in orario “Mattino Cinque”, ma con la mente assolutamente “Pomeriggio”… vuoi mettere la D’Urso con la Panicucci?! Vi chiederete cosa c’entrano le due icone di Mediaset in tutto ciò. Ebbene sì, oggi anche io posso sentirmi conduttrice, improvvisando una breve intervista a due miei amici. Per loro un giorno super speciale, dato che oggi uscirà il loro singolo musicale di debutto… facente parte di un intero album di inediti che vedrà luce entro l’estate 2016 negli store digitali e servizi streaming.
Vi parlo di “Baby Run“, primo singolo del duo ‘Sem&Stènn‘… che, oltre ad essere miei amici sono due super emergenti artisti del suono. I due, decidono di iniziare questa avventura dopo un anno di residenza nel party del sabato sera del Santa Tecla (Milano) al fianco del dj/producer Big Fish ed una collaborazione mensile con il Plastic come guest dj nella room di Alex Carrara.
Nati a più di 1500 km di distanza, in due contesti diversi – Rosolini (Siracusa) e Chiari (Brescia) – si incontrano a Milano nel 2011, ove nasce anche e soprattutto il loro amore.
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Ho deciso di far loro qualche domanda. Oscillando tra pensieri, emozioni, sentimenti e sogni diventati realtà. Quindi non rompete le scatole, leggete l’intervista ed osservate le super foto scattate da un altro mio amico, il bravissimo Fabio Monceri.
INTERVISTA
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Oggi è un giorno molto importante per voi, parlo al plurale considerando ‘Sem&Stènn’ un soggetto unico, e sorge quindi spontanea la domanda… da quanto tempo la musica è entrata a far parte delle vostre vite?
Non ricordiamo un giorno in cui non lo è stata… Mentre Stènn cantava le messe nel coro dei genitori da quando aveva 3 anni, Sem da piccolissimo cantava allo specchio munito di asta pezzi dei Doors e Christina Aguilera.
‘Sem&Stènn’ siete voi due. Chi si nasconde dietro quello che definirei il vostro marchio di fabbrica, attraverso la quale presenterete la vostra musica? Cosa fate quotidianamente?
Nella luce del giorno siamo: video editor (Sem) e spietato esattore tributario (Stènn). Per questo è stato abbastanza complesso riuscire a realizzare un progetto, ma tra i ritagli del dopolavoro, notti insonne e weekend dedicati ci siamo riusciti. Non vedevamo l’ora di tornare a casa e dedicarci fino allo stremo delle forze.
Dalla nascita e crescita di quella che definirei una passione, siete subito passati ai ‘fatti’ creando un vostro spazio personale (anche sui social ad esempio), e iniziando a ‘disegnare’ nuovi progetti. Quando avete deciso di farlo?
Non è stato un processo così veloce, a dirla tutta. Prima di arrivare ad avere tra le mani una nostra produzione, è trascorso un po’ di tempo, dedicato ad altri progetti. Ma ad un certo punto ci siamo concentrati su di noi e basta.
Parlando di nuovi progetti, oggi esce il vostro primo singolo chiamato “Baby Run”. Spiegateci la nascita e lo sviluppo di quella che da idea si è mutata in progetto, ed oggi in realtà.
“Baby Run” è la prima canzone che abbiamo scritto, l’incipit di tutto questo progetto. L’abbiamo partorita in una manciata di ore, ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto “ok, siamo noi questi”. In quel periodo eravamo in fissa per gli Audio Bullys e i Basement Jaxx, l’idea era partita da quella electrodance anni ’90, ma siamo finiti nel pieno di quel fantastico mondo 80s dei Pet Shop Boys, che sono da sempre la nostra più grande fonte di ispirazione.
Come definireste la vostra musica attraverso 4 aggettivi?
Cruda, Essenziale, Plastica, Piaciona.
Oltre che lavorare insieme, siete una coppia nella vita. Quanto pensate sia importante ed influisca l’essere insieme per davvero, in quello che fate e trasmettete attraverso la vostra musica?
E’ chiaro che c’è una forte connessione tra noi, a casa nostra suonano spesso gli stessi pezzi in loop, ma è anche vero che, in quelle 8 ore al giorno in cui non siamo a contatto, sui nostri ipod girano pezzi diversi, e questo arricchisce la fase di produzione. Le nostre radici e le nostre personalità sono decise e molto diverse, ma solo dallo scontro con l’altro da sé si giunge alla sintesi, diceva Hegel.
L’ispirazione per voi ‘Artisti del suono’ è molto importante, per questo vi chiedo quali sono state le vostre nella realizzazione del singolo.
Da più di tre anni ci dedichiamo anche a djset, e questo ci ha stimolati a fare tanta selezione e ricerca. Sicuramente l’ispirazione nasce in primis da ciò che gli artisti che amiamo hanno fatto prima di noi. Più in generale il synth pop degli anni ’80 e l’elettronica Nord-Europea sono i nostri punti di partenza.
Chi vorreste ringraziare per la realizzazione di questo vostro grande sogno? Chi ha reso possibile (oltre voi), tutto ciò?
Chiunque ci abbia creduto sin dall’inizio, mia cugina Laura (di Stènn) ci crede più di me.
Sappiamo che ci sarà anche un video, con chi avete collaborato e quale definireste il vostro frequente leitmotiv?
All’interno del video ci sono i cameo dei “gothic chic” Shwartz, cubisti/stylist/fotografi e dei ‘Figli di Marla’, una compagnia di performers straordinari, nati da un’idea di Marla Francesca La Spada e Adele Piras. Queste collaborazioni ci gasano un sacco.
Parlando adesso di web, quanto pensate abbia un impatto importante con il mondo della musica?
Ha permesso agli artisti che corrono da soli di giocare quasi alla pari con quelli che utilizzano canali preferenziali. C’è anche più concorrenza, è vero, ma questo spaventa chi cerca popolarità e basta.
Concludendo, vorrei un vostro pensiero assolutamente fuori tema su tutto quello che riguarda le “Unioni Civili” italiane ed il “Disegno di Legge Cirinnà”. Quanto credete siano importanti questi diritti e, si sa, doveri?
Sem vuole già diventare padre, Stènn invece fa ancora i capricci.
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FOTO DI ©FABIO MONCERI