Vi è mai capitato di abbandonare il nido familiare per molto tempo per poi, brevemente, tornarci?
Succede ai personaggi di “A CASA TUTTI BENE”, diretto da Gabriele Muccino che fa un libero salto indietro sulla scia dei suoi vecchi film italiani. Nel cast rientrano talenti del cinema made in Italy che riescono a portare avanti la diegesi Mucciniana, ma è soprattutto grazie al personaggio alla ribalta di Luana (Giulia Michelini), che il film ci regala un pò di azione/emozione.
La storia è molto semplice: i coniugi Pietro e Alba vogliono festeggiare le loro nozze d’oro con un pranzo nella loro splendida villa, in compagnia di tutti i loro figli e nipoti, su un’isola campana di cui nella storia non si fa mai esplicitamente il nome, ma per chi c’è stato almeno una volta nella vita è impossibile non riconoscere la magica Ischia. La villa in questione è Villa Gancia di Forio d’ Ischia, elegante e rustica al tempo stesso , teatro di scena principale del film. Il pranzo però si dilunga in tre lunghissimi giorni a causa del maltempo, e per questo i parenti sono costretti a restare sull’isola e non potranno più solo sorridersi ma iniziano a scontrarsi come belve inferocite.
I personaggi sono così promiscui che lo spettatore medio quando torna a casa ancora si chiede “chi è figlio di chi”, e poi ci pensa Stefano Accorsi e la scappatella con la cugina, che recita in un modo quasi fastidioso, a confondere tutto il resto.
Se usassimo un linguaggio da giocatori accaniti, diremmo che la narrazione prevede un bel tris di crisi di coppia: la Gerini è tormentata dalla malattia del marito (Massimo Ghini) e non sa più se vuol continuare ad essere la sua badante per il resto dei suoi giorni, poi c’è la povera Sabrina Impacciatore con più corna di una mandria di renne, la Crescentini che tormenta il povero Favino a causa delle sue mille insicurezze – ammettetelo,anche voi facevate il tifo affinchè Favino la gettasse nel burrone? Come per gli atti terroristici di serie A e di serie B, anche tra parenti ci sono delle distinzioni “sociali”, tanto da far dormire la Michelini, che è quasi sul punto di partorire, su un materesso per terra, soltanto perchè sin dall’inzio viene etichettata come poveraccia della situazione. Insomma alla fine gli unici personaggi che ci offrono un barlume di speranza in questo mondo intriso di tradimenti e ingiustizie sono un due giovani ragazzi che osservano e giudicano negativamente i comportamenti dei loro familiari.
Dopo l’esplosione verbale di Luana che è rimasta muta per quasi tutta la prima parte del film, lo spettatore finalmente assiste al puro spettacolo delle liti di famiglia, di quelle esemplari che ti fanno quasi sorridere, se viste dall’esterno chiaramente. Alla fine tutte le storie restano volutamente sospese… Stefano Accorsi vuole davvero cominciare una storia con sua cugina o conterà i suoi 20 secondi per poi rifare la sua borsa e attraversare il Vietnam in bicicletta? Lo scopriremo nel secondo film, se ci sarà.
di Claudia Maltese
1 commento
Disamina del film esatta e condivisa!