“Qualcosa” è il nuovo sorprendente romanzo di Chiara Gamberale che questa volta si diverte a raccontare la complessità della vita nel XXI secolo. Un pizzico di colore è dato dalle illustrazioni di Tuono Pettinato (Andrea Paggiaro), uno tra i più quotati autori di fumetto italiani.
La storia vede come protagonista la principessina “Qualcosa di troppo” il cui nome rivela la sua strabiliante peculiarità: vuole vivere di eccessi, non conosce l’abbastanza ma solo, appunto, il troppo.
Piange troppo, ride troppo, riempie le sue giornate con lezioni di giapponese, russo e greco oltre ad avere un insegnante di danza classica e pianoforte. L’importante nella sua vita è riempire e riempire fin quando un enorme voragine le svuota il cuore: la perdita dell’amata madre. Improvvisamente la principessina, abituata ad emozioni eccessive, non prova nulla.
Ed ecco che entra in scena un personaggio chiave del romanzo: il Cavalier Niente. I due personaggi sono poli di due calamite che inevitabilmente finiscono per attrarsi. Qualcosa di troppo impara con il suo nuovo amico la bellezza del non-fare, il valore del niente, del silenzio e perfino della noia.
Ma ben presto la principessina decide di rituffarsi nella frenetica vita precedente, senza spazi per pensare, negando l’importanza del non-fare. Incomincia a viaggiare, si innamora di un Principe sempre allegro, di un Conte sempre triste e non riesce a fermarsi in cerca di nuove avventure. Ma il cuore vuole ritornare proprio lì da dove è partito, dal Cavalier niente…
“Qualcosa” è una deliziosa fiaba di un mondo che non è poi così tanto lontano dalla realtà in quanto si intreccia a tematiche tipiche della società odierna: la paura della morte, l’aspirazione al benessere, l’eccesso sfrenato, il potere dei social media.
Oggi siamo ’’troppo ‘’ impegnati a voler fare tutto e subito, a inseguire emozioni forti che ci facciano scoppiare il cuore perdendo così di vista la bellezza delle piccole cose, del silenzio, il piacere di sfogliare un libro o del non-fare nulla.
Chiara Gamberale, che nei suoi romanzi cerca di raccontare sfumature diverse dell’animo umano, in questo caso ci ha fatto riscoprire la bellezza del nero: negazione di tutti i colori allegoricamente negazione delle distrazioni che rischiano di opprimerci. È un ‘nostos’ che piano piano ci rende nostalgici di quella bellissima virtù che sta sempre nel mezzo, senza eccessi inutili.
È un romanzo per tutta la famiglia, per qualsiasi età in cui tutti possono trovare il riflesso della propria essenza e giocare con le emozioni.